PD NAZIONALE - Orlando: "Rifiuti, spreco alimentare e suolo le priorità" -
21.08.2013 21:44
Rassegna stampa
Orlando: "Rifiuti, spreco alimentare e suolo le priorità" -
Intervista a Andrea Orlando di Roberto Giovannini - La Stampa
di Andrea Orlando, pubblicato il 21 agosto 2013
Ministro Andrea Orlando, per l`Italia il dato non è positivo. Per «mantenerne» una ci servono le risorse di 4 «Italie»...
«Direi che abbiamo limitato i danni, grazie all`innovazione tecnologica e soprattutto all`investimento sulle aree protette. A breve organizzeremo una conferenza nazionale su questo tema, perché le aree protette e la biodiversità sia riconosciuta come un fattore di competitività. La politica deve rendersi conto che oltre alla crisi del capitale finanziario, produttivo e umano c`è anche una crisi dei capitale ambientale. Che genera diseguaglianze e conflitti».
Quali provvedimenti sta studiando il governo per l`ambiente del Belpaese?
«Un nutrito gruppo di disegni di legge. Cominciando da un pacchetto sul riuso e sul riciclo, sulla linea europea della prevenzione e recupero dei rifiuti; in questo provvedimento vorrei introdurre norme contro lo spreco alimentare. Il Consiglio dei ministri ha licenziato una proposta di legge sul consumo del suolo decisiva per un Paese in cui si continua a consumare territorio a prescindere dall`andamento demografico ed economico».
Una norma su cui anche il Pdl è d`accordo...
«Voglio essere ottimista su questa riforma. Stiamo lavorando anche a regole per incentivare gli acquisti di materiali "verdi" da parte della pubblica amministrazione, il cosiddetto "Green public procurement". Vorrei poi introdurre un sostegno alle energie rinnovabili utilizzando le superfici degli edifici pubblici. E a parte le misure per agevolare le bonifiche delle aree industriali inquinate e la trasformazione urbana, presto vareremo una riforma della Valutazione d`impatto ambientale usata per le opere pubbliche e private. Oggi la "Via" non tiene conto del bilancio ambientale, cioè dei flussi di energia e materiali. Insomma, cerchiamo di fare dei passi avanti: non so se veloci, ma in una direzione costante».
E sul versante europeo? C`è chi propone di abbandonare gli obiettivi minimi di ricorso a fonti rinnovabili e di risparmio energetico.
«Avverto un forte rischio di regressione sul versante dell`energia. Si è aperta una discussione che rischia di portare l`Europa indietro verso un target unico sulle emissioni. Sarebbe un errore per l`Europa e per l`Italia, un Paese in cui le cose si muovono solo se c`è un vincolo esterno da rispettare».
I negoziati sul clima e sul riscaldamento globale non le paiono interminabili e inefficaci?
«Ritengo che il sistema del negoziato Onu, dei trattati multilaterali, sia troppo lento rispetto alla velocità dei processi reali. L`Europa su questo tema ha buone pratiche, ma non riesce a essere egemone. A Rio si è parlato di rafforzare l`Unep, il programma ambientale dell`Onu, di creare strumenti dove si possa decidere per agire. Erano i temi delle riflessioni di Brandt, Palme e Berlinguer... La sinistra dovrebbe tornare, finalmente, a ragionare di modello di sviluppo. Di un`equa distribuzione delle risorse, stavolta ambientali».
Fonte: La Stampa