CONGRESSO PD CIRCOLO DI CERVETERI
05 FEBBRAIO 2017
Domenica prossima, dopo oltre un anno di congelamento di quasi tutte le attività di partito, ci sarà il congresso del PD di Cerveteri, e si potrà finalmente dare un nuovo profilo politico al nostro partito. Si chiude così un lungo periodo che ha visto il PD chiuso in se stesso, immobile e poco presenti dai problemi della città.
Scelte politiche e amministrative non al passo con i tempi, contrasti fra gruppi e correnti, divisioni personalistiche profonde: sono questi i motivi principali della crisi del PD di Cerveteri. Tutto questo nel mezzo di una crisi generale spaventosa che ha colpito molte imprese in tutti i settori strategici della città, dall’Edilizia al Commercio, dall’Artigianato all’Agricoltura; che ha portato la disoccupazione a livelli insopportabili, in particolare quella giovanile; che sta producendo una progressiva disgregazione dei tessuti civili e ambientali, in continua sofferenza non solo per la mancanza cronica dei fondi comunali, ma anche di una miope e pressappochista direzione amministrativa.
Bisogna assolutamente invertire la rotta. E bisogna farlo subito. Non certo cercando altre strumentali divisioni (non basta?!) come abbiamo letto sui giornali in questi giorni. Bensì trovando il modo di coniugare il nuovo con l’esperienza, superando le divisioni personalistiche e tornando a far emergere le idee e le proposte politiche. Non ha alcun senso parlare di “vecchia cultura che fa sistema a Cerveteri”, non solo perché non risponde al vero (dato che in tutti questi anni nel partito si sono avvicendati molti cosiddetti “nuovi giovani”, e così pure nell’amministrazione della città), ma soprattutto perché atteggiamenti tanto supponenti e arroganti ripercorrono esattamente quelle dinamiche personalistiche che sono state alla base della crisi del partito in questi anni. Si riscopra piuttosto il senso civico del rispetto delle opinioni altrui, anche quando sono diverse dalle nostre, si ritrovi l’umiltà di ascoltare i problemi della gente, invece di restarsene sul piedistallo tronfi delle proprie verità e dei propri preconcetti.
Proprio per questo, la migliore risposta che tutte le diverse anime del Pd avrebbero potuto dare, è proprio quella di fare tutti un passo indietro, di rimettersi in discussione per far prevalere l’interesse più alto della città, della politica, e far emergere il ruolo di un partito che deve tornare ad essere al servizio del cittadino e dare risposte chiare a questa crisi. Questo serve. E questo è esattamente quello che vogliamo fare.
Oltre al Congresso del 5 febbraio abbiamo di fonte un altro importante appuntamento che sono le elezioni amministrative del Comune di Cerveteri. Abbiamo il dovere di affrontarle con la consapevolezza del nostro ruolo centrale nella politica cerveterana, ma anche con la necessaria umiltà e apertura verso tutte quelle forze di centro, di sinistra e della società civile che possono e debbono essere protagonisti, insieme a noi, di un percorso unitario e partecipato per favorire una svolta radicale e di cambiamento nei metodi di governo della città.
Per questo è importante per noi affrontare con tutta la passione possibile le Primarie aperte quale strumento per far scegliere ai cittadini il sindaco migliore, senza veti per nessuno, e per portare e discutere in mezzo alla gente un programma chiaro, leggibile e migliorabile dalle proposte che verranno dal basso.
Una scelta chiara di “UNITÀ DEMOCRATICA” e di “INIZIATIVA DI RINNOVAMENTO DEMOCRATICO”